
Cos’è la Medicina Narrativa
La Medicina Narrativa è uno strumento per portare l’attenzione alle storie di malattia come modo per comprendere le persone nel proprio contesto, mettendo a fuoco, oltre che i bisogni, anche nuove strategie di intervento.
La narrazione dell’esperienza personale dovrebbe avere un ruolo significativo nelle relazioni di cura, perché la sofferenza richiede di essere inserita in racconti reali per acquisire un senso preciso, diventare condivisibile e trasformarsi in risorsa. Tuttavia raccogliere e portare alla luce un’esperienza non è facile, richiede tempi appropriati e riflessioni adeguate.
L’Ascolto
“Ascoltare una storia di malattia non è un atto terapeutico ma è dare dignità a quella voce e onorarla” (Frank A.)
Prendere la parola è tra le più significative e “alte” modalità di partecipazione.
Le esperienze di malattia sono sempre parte di un “progetto di vita”; raccoglierle e confrontarle rende possibile la costruzione di percorsi davvero condivisi.
Scritture: storie, poesie, disegni
Sono diverse le scritture possibili; poesie, versi, pitture, disegni sono SCRITTURE che raccontano stati d’animo, dubbi, paure, aspettative, attese, domande, progetti di vita. Non tutti siamo naturalmente portati a scrivere e descrivere percorsi di vita.
Alcuni, per età o per scelta, possono esprimersi solo attraverso alcune parole/versi oppure tramite un disegno. I bambini per esempio si esprimono molto bene e con grande naturalezza attraverso il disegno.
“La scrittura scioglie l’irrequietezza. La scrittura incarna e produce comunque qualcuno che non c’è finche’ non nasce dalla nostra penna. […] La scrittura semina e genera. Ci guida sempre altrove. Comunque lo scrivere ci ferma ci fa sentire ancora più fisicamente presenti. […] non ci sentiamo più liquidi. Lo eravamo pensando…lo stilo, la matita, i tasti ci restituiscono la sensazione di non galleggiare nel vuoto” (D.Demetrio, Autoanalisi per non pazienti, Raffaelo Cortina, 2003)
Perché scrivere?
Perché scrivere è un modo per prendere parola, raccontarsi, con calma, al di fuori della fretta di un’intervista, o dagli schemi rigidi di un questionario. Si scrive per comunicare un vissuto, per raggiungere quanti (per mille motivi diversi) si trovano in difficoltà ad “uscire fuori”.
La scrittura restituisce alle persone la centralità; offre la possibilita’ di avere una visione piu’ completa dei problemi e a quanti si occupano di costruire progetti di salute pubblica, di avere una visione piu’ realistica e sensibile ai bisogni e alle potenzialità delle persone affette da malattie invalidanti come la Narcolessia. Tuttavia scrivere richiede riflessione e impegno.
Le narrazioni, infatti, pur conservando la loro unicità, non devono assumere il carattere di uno “sfogo semplicemente liberatorio”, o di denuncia gridata. Descrivere situazioni di bisogni inevasi e di diritti violati, raccontare la propria sofferenza, le proprie difficoltà deve essere fatto in modo costruttivo.
Occorre distinguere tra il momento esclusivamente emotivo, che ha la sua giusta ragion d’essere in determinati momenti, e la ri-elaborazione di ciò che è accaduto o della situazione che si vive al presente. Le narrazioni non sono da confondersi con le denunce, sono la testimonianza di un’esperienza vissuta e rielaborata.
Il progetto è aperto ad ogni forma di contributo.
Per partecipare inviate la vostra storia a compilando il modulo seguente.
Tutte le narrazioni inviate verranno lette ed eventualmente corrette in forma e contenuti in caso di errori.
Questa pagina ha la missione di essere visibile al più vasto pubblico possibile, perciò invitiamo ad usare un linguaggio consono a dei bambini.

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