ISCRIZIONE GIORNATA MONDIALE DELLA NARCOLESSIA 2022

Carissimi amici,
vi informiamo che anche quest’anno torna la Giornata Mondiale della Narcolessia e grazie al nostro super Massimo Stufara, il giorno sabato 24 Settembre presso il Green Club in Via Fratelli Maristi, 94 (traversa di Via Nomentana) a Roma avremo il piacere di vivere una giornata insieme all’insegna del divertimento e del confronto.

Inizieremo alle ore 9.30 con il trofeo “Icilio Ceretelli” e anzichè giocare a Volley sarà una sfida a Padel, come sempre aperta a tutti!
Alle 12:30 ci sarà la premiazione seguita dal consueto pranzo con animazione alle ore 13:00 (sempre presso la stessa location). Dopo pranzo intorno alle 15:00 ci sarà un momento di confronto e condivisione divisi in due gruppi, da una parte i ragazzi narcolettici, con la partecipazione della Professoressa Francesca Ingravallo, dall’altra i genitori del gruppo “Mamme col Cuscino”.
Ai fini organizzativi vi preghiamo di comunicare a quanto prima i partecipanti al torneo o solo al pranzo.
Evento GRATUITO riservato soci AIN.

PER ISCRIZIONE CONTATTARE MASSIMO STUFARA, TEL 335/7860855 oppure compilare il formulario di seguito.

In caso di problemi, RACCOMANDIAMO di contattare con largo anticipo MASSIMO STUFARA.

Programma

  • 9:30 – Inizio Torneo Padel “Trofeo Icilio Ceretelli” 2022
  • 12:30 – Premiazione Partecipanti
  • 13:30 – Pranzo con Animazione
  • 15:00 – Gruppi di Condivisione

Modulo di Iscrizione

Partecipazione

Privacy

13 + 9 =

Location

Partecipazione Studio Mindfulness/Narcolessia T1

Carissimi Soci
Vi informiamo che sta partendo un progetto di ricerca finanziato dall’AIN e dalla Chiesa Valdese sulla terapia comportamentale basata sulla mindfulness.
A questo studio possono partecipare ragazzi e adulti in età compresa tra i 18 e i 60 anni, con diagnosi di NT1, seguiti dal centro del Sonno di Bologna (Bellaria – Plazzi/Pizza).

L’obiettivo è migliorare la qualità della vita dei narcolettici utilizzando una terapia basata sulla Mindfulness, che consiste in una combinazione di meditazione e consapevolezza del corpo per guidare i praticanti verso un maggiore benessere.
Verrà svolto interamente online e condotto da una Psicoterapeuta supervisionata dal Prof. Christian Franceschini. Dopo un primo colloquio valutativo e di conoscenza, che avverrà in singolo, ci sarà una suddivisione in piccoli gruppi, all’interno dei quali verranno discusse tematiche e fornite strategie di Mindfulness Based Therapy.

La partecipazione è completamente gratuita.
Chi fosse interessato può inviare i propri dati utilizzando il form sottostante.

 

Privacy

4 + 10 =

Narcolessia e COVID-19 – Informazioni Utili

Buongiorno a tutti
La situazione attuale rende indispensabile un chiarimento su Narcolessia e COVID-19 (Coronavirus).

Di seguito una lista di domande e risposte su come affrontare al meglio la situazione attuale.

 

 

Un paziente con Narcolessia corre maggiori rischi di contrarre COVID-19?

Il narcolettico non ha una immunodeficienza ma una autoimmunità che è specificatamente legata all’Orexina pertanto il narcolettico NON CORRE MAGGIORI RISCHI di contrarre COVID-19.
Possiamo quindi affermare che, salvo casi di comorbidità con altre patologie gravi, la sola narcolessia non predispone maggiormente al rischio di infezione.
Inoltre anche per quanto riguarda rischio complicazioni del COVID-19 (polmoniti, decessi) il narcolettico non corre rischi maggiori rispetto agli altri.

Posso continuare la mia terapia farmacologica in caso di infezione da COVID-19?

In caso di infezione da COVID-19, la terapia farmacologica va valutata con il proprio neurologo, questo in base ai sintomi del virus.
Fra tutti comunque si raccomanda particolare attenzione nell’uso di Sodio Ossibato (Xyrem), essendo un potente depressivo respiratorio, questo sopratutto in caso di difficoltà respiratorie o polmoniti.
Questo non solo in caso di COVID-19 ma in tutti i casi si presentino pesanti sintomi influenzali (febbre, tosse, ecc).

Il mio piano terapeutico è in scadenza, come posso rinnovarlo?

I piani terapeutici in scadenza, col decreto “Cura Italia” subiranno una proroga della scadenza al 30 giugno 2020 senza alcuna azione da parte dei pazienti (quindi non serve presentare richiesta, è una proroga automatica).

Cambia qualcosa per il ritiro dei farmaci dalle farmacie ospedaliere?

Per il ritiro dei farmaci essendo completamente differente da regione a regione, vi raccomandiamo di contattare la farmacia ospedaliera che dispensa il farmaco per valutare le modalità di ritiro.

Devo rinnovare la patente, cosa posso fare?

Come per il piano terapeutico anche per le patenti in scadenza è prevista una proroga fino al 30 giugno 2020.
Per maggiori informazioni potete leggere la relativa circolare del ministero dei trasporti.

C'è qualcosa che devo o non devo fare in questo periodo di quarantena?

Per avere una vita di qualità con la narcolessia è raccomandato impegno nel mantenere una minima attività fisica, una terapia farmacologica adeguata, riposini programmati di breve durata ed una dieta leggera. Pertanto nel periodo di quarantena raccomandiamo quanto più possibile di non cambiare stile di vita, di non abusare dei riposini, di non perdere i propri ritmi e di evitare abbuffate.
Cercare di mantenere lo stesso stile di vita, seppur a casa, aiuterà poi al successivo ritorno alla normalità.

Cosa posso fare per evitare l'infezione?

Vi raccomandiamo fermamente di mantenervi informati sulla diffusione della pandemia, disponibile sul sito dell’OMS e sul sito del ministero della salute e di adottare le seguenti misure di protezione personale:

  • restare a casa, uscire di casa solo per esigenze lavorative, motivi di salute e necessità (vedi misure di contenimento)
  • lavarsi spesso le mani;
  • evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
  • evitare abbracci e strette di mano;
  • mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro;
  • igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);
  • evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri;
  • non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
  • coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
  • non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
  • pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
  • usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.
  • Se presenti febbre, tosse o difficoltà respiratorie e sospetti di essere stato in stretto contatto con una persona affetta da malattia respiratoria Covid-19, rimani in casa, non recarti al pronto soccorso o presso gli studi medici ma chiama al telefono il tuo medico di famiglia, il tuo pediatra o la guardia medica. Oppure chiama il numero verde regionale. Utilizza i numeri di emergenza 112/118 soltanto se strettamente necessario.

Ipersonnia Idiopatica: al via lo studio sul sodio ossibato (JZP-258)

Buon giorno
Informiamo tutti i pazienti con diagnosi di Ipersonnia Idiopatica che alla clinica neurologica dell’ospedale Bellaria di Bologna, diretta dal prof.Plazzi, inizierà a breve il trial sul sodio ossibato – JZP-258. Scopo di questo studio è verificare se il principio attivo di questo farmaco, già largamente utilizzato nel trattamento della narcolessia di tipo 1, possa rivelarsi efficace anche nel ridurre i sintomi dell’ipersonnia idiopatica. Per questo studio abbiamo delegato il nostro socio Fabio Cecchinato al fine di segnalare alla clinica eventuali persone interessate. Contattatelo pure usando il formulario di seguito e lasciategli i dati richiesti; verrete ricontattati al più presto dai medici per avere tutte le informazioni necessarie.

Vi ricordiamo che l’AIN per questo studio, si offre solo di condividere l’informazione coi propri soci ed amici, ma la selezione dei partecipanti, la responsabilità del trial e la tutela dei dati personali sono a carico del medico che se ne occupa.

Noi come sempre restiamo a disposizione per ogni eventuale.

Buona giornata a tutti

Maggiori Informazioni

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Il centro del sonno Bellaria di Bologna a rischio

L’AIN lancia allarme, il Centro di Medicina del Sonno del Bellaria è a rischio: “Un’eccellenza italiana simile non può essere depauperata”

Narcolessia Il Centro di Medicina del Sonno dell’IRCCS – Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna rappresenta un centro d’eccellenza per tutta Europa. Ma mancano le risorse per proseguire ricerca, diagnosi, ricoveri e terapie

 

A RISCHIO UN’ECCELLENZA EMILIANA

Fino ad oggi Bologna è stata un punto di riferimento per la cura della narcolessia con il polo di eccellenza del Centro di Medicina del Sonno dell’Ospedale Bellaria, unico centro in Italia ad aver fatto diagnosi a centinaia di bambini narcolettici, che prima di approdare qui ricevevano diagnosi e terapie sbagliate. Eppure, le istituzioni sembrano non riconoscere questi risultati: il ruolo effettivo non è riconosciuto e non vengono fornite le adeguate risorse. Per questo le “Mamme col cuscino”, un gruppo di genitori di bambini e ragazzi affetti da narcolessia, già parte dell’Associazione Italiana Narcolettici e Ipersonni – AIN, si sono mobilitate. Queste “mamme”, insieme al Presidente dell’AIN
Massimo Zenti, hanno scritto una lettera al Presidente della Regione Emilia-Romagna Bonaccini per far presente la delicata questione.

LA REALTA’ DEL CENTRO DI MEDICINA DEL SONNO DI BOLOGNA

I bambini e i ragazzi narcolettici sono stati quasi tutti diagnosticati e seguiti dal Prof Giuseppe Plazzi, Responsabile del Centro di Medicina del Sonno dell’IRCCS – Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna, e dalla sua equipe di specialisti, una delle più note al mondo. I pazienti seguiti sono centinaia e provengono da tutta Italia; ciononostante, il Centro non è ancora riconosciuto ufficialmente come punto di riferimento per la diagnosi e la cura della Narcolessia, e purtroppo sta subendo continue perdite di risorse. Il personale è decisamente discriminato rispetto a quello di altri centri e percorsi che si trovano all’Ospedale Bellaria, riconosciuti da Regione, Ausl Bologna, IRCCS delle Scienze Neurologiche, pur non avendo la stessa visibilità nazionale e internazionale. A novembre 2019 era stato promesso un aumento
del personale e la creazione di un vero percorso diagnostico-terapeutico per i bambini con il sospetto di questa malattia
rara, ma ad oggi non solo non è partito alcun progetto, ma emerge un impoverimento continuo della struttura. “E’ sconcertante vedere lo stuolo di nuovi medici, nuovi assunti, che frequentano altri Centri, mentre persone di grande valore sono costrette a lasciare il gruppo del Prof. Plazzi, chiamate da altre Università o da strutture sanitarie di altre Regioni che aprono nuovi Centri di Medicina del Sonno” afferma Massimo Zenti, Presidente Nazionale dell’AIN. Inoltre, ciò avviene proprio in un momento in cui la narcolessia sta attraversando un periodo di grande risveglio: si susseguono importanti scoperte scientifiche, con protagonista proprio il gruppo di Bologna; le campagne di informazione stanno sensibilizzando la popolazione; crescono l’interesse e i controlli tra chi ha il sospetto di ipersonnia nei propri figli. Nel Centro di Medicina del Sonno dell’Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna si è passati dai circa 30 pazienti diagnosticati ad ini-
zio millennio agli oltre 800 del 2018: un incremento che non va letto come un segnale allarmante, ma come una crescita di informazione e consapevolezza da parte delle associazioni dei pazienti e dei clinici stessi. È pertanto fondamentale che il Centro di Medicina del Sonno possa proseguire e incrementare la sua attività di visite, ricoveri, terapie e ricerca supportato da adeguate risorse.

L’ATTIVITA’ DELL’AIN

L’AIN, assieme all’Istituto Superiore di Sanità, ha realizzato uno dei primi Registri Nazionali di Malattia Rara, naturalmente coordinato dall’equipe bolognese. Il Registro Nazionale della Narcolessia e delle Ipersonnie del Sistema Nervoso Centrale (intitolato ad Icilio Ceretelli, già presidente dell’associazione pazienti, scomparso nel 2018) metterà in rete i centri con competenze cliniche e di ricerca su tali patologie. La rete nazionale per la Narcolessia e le altre Ipersonnie consentirà di condividere un approccio moderno a queste malattie e la tracciabilità dei pazienti presenti sul territorio nazio-
nale. L’Associazione, inoltre, ha promosso il progetto ‘Red Flags’, patrocinato anche dalla Associazione Italiana di Medicina del Sonno (AIMS) e presentato a dicembre 2019 alla Camera dei Deputati: pazienti, medici, e differenti specialisti si sono uniti per identificare i maggiori ostacoli alla diagnosi di narcolessia e per proporre una serie di elementi utili al pronto riconoscimento della malattia per una immediata valutazione clinica.

LETTERA DEL 14/11/19 AL GOVERNATORE EMILIA ROMAGNA, STEFANO BONACCINI

Gentillissimo Governatore Bonaccini,
Mi chiamo Massimo Zenti e Le scrivo a nome dell’Associazione Italiana Narcolettici e Ipersonni – AIN (onlus) – di cui sono l’attuale Presidente. 
Succedo ad Icilio Ceretelli, purtroppo improvvisamente scomparso oramai un anno fa, che aveva avuto stretti e costruttivi rapporti con il dottor Sergio Venturi e, soprattutto, con la dottoressa Chiara Gibertoni, allora Direttore Generale dell’AUSL Bologna. Grazie alla dottoressa Gibertoni, infatti, è stato realizzato all’IRCCS dell’Ospedale Bellaria un Centro per la Narcolessia che ha a Bologna una delle equipe di specialisti più note nel mondo.
Il Centro è di fatto il riferimento nazionale, vi abbiamo domiciliato insieme all’ISS il Registro Italiano della Narcolessia. Dopo la scomparsa di Ceretelli, purtroppo, ogni dialogo si è interrotto e, soprattutto, anche i progetti che erano stati concordati.
Per questo motivo Le chiediamo un colloquio, soprattutto per dare seguito al progetto del Centro Regionale per la Narcolessia e le Ipersonnie del Sistema Nervoso Centrale, per il quale la Dottoressa Gibertoni, sentito il Dottor Venturi, aveva dato ampie rassicurazioni. Purtroppo, dopo la morte di Icilio Ceretelli, quindi dal Novembre 2018, non abbiamo più ricevuto informazioni in merito alla realizzazione o meno del progetto. Questo inaspettato arresto ha gravemente rallentato la diagnosi per centinaia di pazienti con sospetta Narcolessia, provenienti da tutta Italia e da noi indirizzati al Centro di eccellenza di Bologna. I danni rischiano di essere assai rilevanti. Ci siamo impegnati in campagne di informazione per poter fare emergere una patologia rara e sconosciuta, fiduciosi che tanti bambini e ragazzi avrebbero trovato diagnosi e cure fra il gruppo di specialisti compresi nella rete del centro, fra l’Ospedale Bellaria ed il S. Orsola. Ora questi Pazienti rischiano di restare nel limbo che spesso caratterizza i Pazienti affetti da Malattie Rare, senza diagnosi, senza cura, senza la forza per completare i loro studi.
L’AIN si è sempre anche impegnata nel supporto alla ricerca e per garantire alle persone con Narcolessia accesso a cure e farmaci. Anche in questo campo, il Centro di eccellenza della Narcolessia di Bologna, che ha sempre guidato la ricerca su questa malattia, ha subito una gravissima battuta di arresto. Sono stati persi medici e tecnici per la formazione dei quali anche la nostra associazione aveva investito risorse. 
Confidiamo, certi della Sua sensibilità non solo alle questioni legate al sociale, ma anche ai gravi rischi legati alla mancata diagnosi di malattie croniche che esordiscono nei giovani e ancor di più nei bambini, cittadini non solo della Regione Emilia Romagna, ma provenienti da tutta l’Italia, che Lei vorrà al più presto ascoltare le nostre istanze. Da parte nostra le possiamo garantire tutto il nostro appoggio, fiduciosi nella ripartenza e nel sostegno di un grande progetto per i nostri piccoli e grandi narcolettici.

La ringrazio per l’attenzione, resto in attesa di un gentile riscontro

Cordiali saluti

LETTERA DI MAMME COL CUSCINO AL GOVERNATORE EMILIA ROMAGNA, STEFANO BONACCINI

Gent.mo Stefano Bonaccini,
siamo le “Mamme col cuscino” ovvero siamo un gruppo di genitori di bambini e ragazzi affetti da narcolessia, una incurabile, cronica, malattia neurologica rara, e facciamo parte dell’Associazione Italiana Narcolettici e Ipersonni – AIN. Le scriviamo per porre alla Sua attenzione un problema che sta peggiorando in questi mesi. Sappiamo che qualche mese fa, le aveva scritto anche il Presidente dell’AIN, Massimo Zenti, per la stessa problematica. Purtroppo il centro di eccellenza IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna del Bellaria non ha ancora riconosciuto il centro del prof. Plazzi come quello che realmente è, ovvero un punto di riferimento per le famiglie che si trovano a lottare con questa malattia rara e che da tutta Italia approdano a Bologna. È l’unico centro in Italia ad avere fatto diagnosi a centinaia di bambini narcolettici, bambini che prima di approdare al Bellaria ricevevano diagnosi e terapie sbagliate. Se non il più importante è certamente fra i tre centri più importanti del mondo, eppure non è riconosciuto come tale e non gli vengono fornite le adeguate risorse.
I nostri figli, bambini e ragazzi narcolettici, sono stati quasi tutti diagnosticati e seguiti dal Prof. Plazzi e dalla sua equipe, una delle equipe di specialisti più note al mondo che segue centinaia di pazienti nostri associati, provenienti da tutta Italia, ma che ad oggi non è ancora un Centro riconosciuto per la diagnosi e la cura della Narcolessia, e che purtroppo sta subendo continue perdite di risorse. Personale decisamente
discriminato rispetto a quello di altri centri e percorsi che si trovano all’Ospedale Bellaria, riconosciuti da Regione, Ausl Bologna, IRCCS delle Scienze Neurologiche che non hanno certo la visibilità nazionale ed internazionale del non-centro cui non tutti ci riferiamo. Cosi da qualche anno questo centro va perdendo pezzi e non riceve un valido appoggio dalla direzione. La dottoressa Gibertoni ci aveva ricevuti a novembre e ci aveva garantito che avrebbe fatto di tutto per implementare il personale e creare un vero percorso diagnostico-terapeutico per i bambini con il sospetto di questa malattia rara, ma ad oggi non sappiamo nulla e ciò che vediamo è impoverimento continuo di una grandissima risorsa, eccellenza della Sua terra.
Lei può comprendere l’importanza di un percorso diagnostico e terapeutico per i pazienti affetti da una malattia rara, la cui insorgenza è stata ormai chiaramente definita in età pediatrica, ed il cui ritardo diagnostico (ad oggi ancora di circa 10 anni) pesa fortemente sull’apprendimento e sulla vita sociale di bambini e adolescenti.
E’ un periodo di risveglio di interesse per la narcolessia, per le importanti scoperte scientifiche cui ha partecipato in prima linea il gruppo di Bologna, ma anche grazie alle campagne di informazione che abbiamo realizzato ed abbiamo tante persone che ci scrivono per il sospetto di ipersonnia nei loro figli, chiedendoci aiuto nella lunga strada della diagnosi differenziale e tanti nuovi genitori che hanno già avuto la diagnosi e ci chiedono di non abbandonarli nello studio delle comorbidità e nella scelta del trattamento farmacologico, troppo spesso, purtroppo, ostacolato dalle Regioni. Assieme all’Istituto Superiore di Sanità la nostra associazione ha costituito uno dei primi Registri Nazionali di Malattia Rara, naturalmente coordinato dalla equipe bolognese, ma anche qui senza grosse prospettive, se non su base volontaristica.
Per noi che da anni frequentiamo Bologna, prima la Clinica Neurologica di via Ugo Foscolo, il Bellaria poi, risulta davvero imbarazzante, sconcertante vedere lo stuolo di nuovi medici, nuovi assunti, che frequentano gli altri Centri mentre persone di grande valore sono costrette a lasciare il gruppo di Plazzi, chiamate da altre Università o strutture sanitarie di altre Regioni ad aprire nuovi Centri di Medicina del Sonno.
Peraltro, si prospetta la possibilità di avere nuovi trials farmacologici (non esistendo ancora una cura per i nostri figli) che possono dare speranza di una vita migliore ai nostri ragazzi, e che sarebbe auspicabile per noi venissero effettuati presso centri che si sono sempre occupati di narcolessia, come appunto quello “non riconosciuto” del Prof. Plazzi. Per questo noi genitori Le chiediamo di aiutarci, per proporle la Sua preziosa e fattiva collaborazione, nel riconoscere al Prof. Plazzi ed alla sua equipe il lavoro che stanno svolgendo da 20 anni, per dar loro la possibilità di avere il rimpiazzo delle risorse umane che hanno perso e di conseguenza permettergli di proseguire con le visite, i ricoveri, le terapie e la ricerca! Noi “Mamme col cuscino” contiamo su di Lei, non ci deluda. La ringraziamo per l’attenzione, e restiamo in attesa di un Suo gentile riscontro.