Noi che amiamo chi ci abbraccia,
ricoprendoci di parole,
ora fluenti, ora troncate da silenzi improvvisi.
Noi che mentre loro ridono teniamo il fiato sospeso
e ridiamo con loro,
guardando per terra.
Noi che abbiamo imparato a capire da frasi mozzate,
pensieri a metà, gesti interrotti.
Che guardiamo il crepuscolo nei loro occhi,
quando si chiudono incessantemente,
mentre sopravviene la sera,
anche a mezzogiorno.
Noi che li stringiamo forte,
mentre scuotono e parlano tra sogni e realtà.
Noi che siamo diventate custodi instancabili
di un sonno invincibile.
Noi, madri col cuscino.

A me ed a tutte le mamme come me,
mamme col cuscino“.